Tributaristi, ok al Ccnl Intesa raggiunta dopo due anni di trattative

Contratto di lavoro Professionista Lavoratore Servizio sanitario nazionale Associazione Assistenza sanitaria Operai Lavoro a tempo determinato Arti e professioni Lavoro agile Lavoro intermittente o a chiamata Epidemia Covid-19
 Dopo più di due anni di contrattazione, l’organizzazione sindacale dell’Associazione nazionale consulenti tributari, insieme ad Alim, Anap Confederazione Aepi e Selp ha raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro a favore di quadri, impiegati, collaboratori ed operai che svolgono la propria attività negli studi professionali, presso i consulenti tributari e nei centri elaborazione dati. Il contratto collettivo è utilizzato dal 10% degli studi di tributaristi italiani.

«Siamo soddisfatti», ha dichiarato il presidente dell’Ancot, Celestino Bottoni, «del risultato che è frutto del lavoro dell’associazione, con un plauso particolare al coordinatore del progetto per il contratto collettivo nazionale, Giovanni Giannini, che ha saputo sintetizzare ed armonizzare, con le altre sigle sindacali, le varie istanze provenienti dalla base, specchio delle reali esigenze dei nostri tributaristi. Sottolineo, in positivo, l’arco temporale che si è reso necessario per arrivare all’accordo: per noi il rinnovo era una priorità, ma solo se avesse avuto un’impostazione realmente innovativa e sostenibile sotto il profilo economico. Dunque, due anni sono stati ben spesi, se abbiamo migliorato le condizioni di vita lavorativa dei nostri associati e di molti altri colleghi, grazie al dialogo aperto fra le parti sociali, che si sono prodigate per raggiungere il traguardo».

L’intesa, dunque, si configura come un passo in avanti, un vero investimento per gli studi ed i consulenti che hanno a cuore la modernizzazione del settore. «Si tratta», aggiunge proprio Giovanni Giannini, coordinatore Ancot in Lombardia, «di un accordo che incide profondamente sul precedente contratto, perché ci sono evidenti miglioramenti economici e progressività, decentramento contrattuale e partecipazione, lavoro flessibile, previdenza e assistenza sanitaria».

Il nuovo Ccnl, in vigore dal 1° ottobre 2021 fino al 30 settembre 2024, introduce numerose novità. In tema di lavoro a tempo determinato, la disciplina è stata aggiornata al decreto dignità, con indicazioni specifiche sulle deroghe contrattuali ammesse ed i particolari limiti quantitativi dei contratti a tempo determinato, inoltre è stata prevista la disciplina sullo smart working, il lavoro agile. Sono state aggiornate le ragioni oggettive che consentono l’attivazione del lavoro a chiamata, destinate alle categorie particolare.

Visto il trascorso periodo emergenziale, è stato previsto nel contratto che, in caso di sospensione delle attività superiore ai 15 giorni, il lavoratore avrà diritto di dare le dimissioni senza il rispetto del preavviso contrattuale. Il personale è stato inquadrato, nell’accordo, con aggiornamenti ed integrazioni al Sistema di classificazione europeo anziché in numeri.

Corpose le novità anche in materia di salute. La disciplina contrattuale sulla malattia è stata aggiornata alle recenti previsioni particolari in materia di assenze «Covid- correlate», viene condivisa l’importanza della previdenza complementare, perché le parti hanno previsto la possibilità di adesione a fondi chiusi o aperti, alle condizioni che saranno disciplinare in sede aziendale, mediante regolamento interno o accordo di secondo livello.

C’è, nell’accordo, spazio per il welfare contrattuale, da riconoscere obbligatoriamente ai dipendenti ai quali si applica il Ccnl: i relativi modi di attivazione dovranno essere concordati in sede aziendale, mediante accordo di secondo livello o regolamento interno, però il welfare contrattuale rientra, a tutti gli effetti, nel trattamento contrattuale complessivo. E’ stata richiamata la previsione dell’ente bilaterale EnbiForm, applicato a tutti i lavoratori della categoria, che eroga importanti prestazioni sanitarie integrative al Ssn nonché prestazioni di sostegno alla famiglia ed alla maternità. Decisiva, per il futuro professionale dei tributaristi, l’implementazione della possibilità di formazione in modalità e-learning: sul fronte economico, è previsto un aumento retributivo suddiviso in tre scaglioni nell’arco della vigenza contrattuale (1° aumento 10/2021; 2° aumento 10/2022; 3° aumento 10/2023) introducendo la retribuzione territoriale minima mensile, proporzionata agli indici del costo della vita, per ridurre le differenze sui poteri d’acquisto, a parità di retribuzione nominale. Dopo la firma del Ccnl, il calendario Ancot prevede a breve un altro evento molto importante, il VII° meeting delle professioni Ancot, che si terrà il prossimo 22 ottobre a Roma, presso la «sala del refettorio» della Camera dei deputati, dal tema «Ripartire dalla semplificazione della pubblica amministrazione: una grande opportunità, non solo per i professionisti», in cui la semplificazione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti mirati.